LISISTRATA:
…”Nella trascorsa guerra, con la nostra saviezza,
quanto facevano gli uomini patimmo lunga pezza.
Già non ci lasciavate aprir bocca! Contente
di voi, non s’era certo. Pur, si stava al corrente
di quel che facevate. E quante e quante volte,
stando in casa, s’udivano le decisioni stolte
prese da voi su qualche affare di gran momento.
Col riso su le labbra, con l’anima in tormento,
vi chiedevamo: «Che avete deciso stamattina
su la pace? Che cosa dirà la colonnina?» –
«E tu, che cosa c’entri? – rispondeva il marito –
Vuoi star zitta?» Ed io, zitta! …
…”E dunque, in casa e zitte! Qualche altra decisione
ci giungeva all’orecchio, dell’altre più funesta,
e chiedevamo: «Sposo mio, così senza testa
fate le cose?» E lui, guardandomi in tralice:
«Bada al telaio, o povere le tue spalle! S’addice
agli uomini, il pensiero della guerra!»…
…”neppure potevamo dare un consiglio a voi,
così mal consigliati! Ma quando udimmo poi,
dire un per via: «Rimasto non c’è uno uomo in paese!»
e un altro: «Neppur uno, perdio!», tosto si prese
il partito, noi femmine raccolte in assemblea,
di trarre in salvo l’Ellade. Che mai più s’attendeva?
Noi non diremo dunque cosa che non profitti:
se a vostra volta udire volete, e stare zitti,
vi si rimette in piedi…
…”Oggi c’impadroniamo dell’Acropoli.
Venne affidato il compito alle più
vecchie d’impadronirsi della rocca,
col pretesto di offrire un sacrificio,
mentre noi stiamo qui deliberando…
DRAGHETTO:
“Che strani eventi mira chi vive a lungo, ahimè!
Chi l’avrebbe pensato, di’, Strimodoro, che
un bel giorno le femmine,
delle nostre dimore flagello evidentissimo,
divenute signore e della sacra immagine
e degli spaldi miei, con leve e spranghe avrebbero
sbarrati i Propilèi?” … (continua)
…. UNA STORIA DI 2400 ANNI FA!
Lisistrata di Aristofane (dalla traduzione di Ettore Romagnoli)
NE HO RIPORTATO POCHI PASSI, COME INVITO ALLA LETTURA DELLA COMMEDIA.