RACCONTI DALLA QUARANTENA #13 – SCOPPIA L’ANARCHIA!

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Abbiamo appreso stasera dal primo ministro che la fine del cosiddetto “lockdown”, ovvero la tanto attesa uscita dalla reclusione, sarà ancora rinviata. È stato come se il tribunale del riesame ci avesse raddoppiato la condanna.

Ciascuno di noi ha dato di matto a modo suo: chi pendolando silenzioso lungo “les Champs Elysées” (ridenominazione data al pianerottolo), chi chiudendosi in un mutismo a rischio d’implosione (contrazione parossistica dei masseteri), chi cacciando urla e sibili inumani (babbuino in gabbia).

C’era una tensione nell’aria che si tagliava col coltello, persino Miago, che è un gatto telepatico, si è messo a miagolare come un disperato. Che gliene potrà mai fregare, a lui, che è agli arresti domiciliari da una vita?

Adesso abbiamo capito, Conte ci vuol far diventare tutti gatti: dalla ciotola alla lettiera, con qualche diversivo sui divani a pisolare… ma noi non abbiamo sonno, anzi, non siamo mai stati così lucidi e svegli.

Per dormire, ognuno di noi ha la sua benzodiazepina di fiducia: io vado col Tavor, mio figlio con lo Xanax. Mia moglie salutista professa le tisane, ma la vedo gustare gocce misteriose di nascosto… mi sembra sia Valium…

Ciascuno sta elaborando la sua ribellione. Mio figlio minaccia un giro di rappresaglia in auto sui colli, sfidando la multa di 300 euro. Mia moglie trama di andare, travestita da crocerossina, a visitare sua madre sul lago di Garda, fuori regione. Io, per non essere da meno, medito di avventurarmi al Carrefour di Casalecchio, che è in un altro comune.

Poi tutto rientra nella norma. Chi si assenta nel telefonino, chi si aliena fiero sui tasti del computer, chi si dissolve nella TV. Miago fa una scorpacciata di crocchette e poi si eclissa, per le sue funzioni corporali.

Buonanotte, Lorazepam.

 Gianni Monduzzi

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