RACCONTI DALLA QUARANTENA #24 – CURE FAI DA TE

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Nonostante le numerose cure preventive fai-da-te che si azzuffano sul WEB, il virus resiste imperterrito.

Si è cominciato con la vitamina C in dosi robuste, per passare all’aspirina, agli antinfiammatori. Ogni volta, non li trovavi più in nessuna farmacia. Poi riapparivano, impotenti, mesti, sconfitti.

Le mascherine sono state introvabili per tutto il tempo e non era certa nemmeno la loro funzione. Servivano per proteggere se stessi? No, per non infettare gli altri. Allora… la musica cambia… la passione si affievolisce…

Lavarsi spesso le mani. Certo. Ma se stai chiuso in casa? Te le lavi lo stesso, per vizio: è diventato un tic nervoso.

I disinfettanti sono andati a ruba. Ho sterilizzato borsine, chiavi, banconote…. Anche la boccetta del disinfettante. Poi sono passato all’alcol puro, quello per fare le ciliegie sotto spirito.

Finito anche quello ora mi tocca di sacrificare la vodka… la do sui pulsanti dell’ascensore, sulla maniglia della porta. Chi entrasse da me penserebbe di essere finito in un’osteria.

Per fortuna non entra nessuno, tranne il gatto, che però, ultimamente, mi sembra ciondolare un po’ da ubriaco.

Donald Trump ha consigliato di iniettarseli, i disinfettanti, lui è uno che va dritto al bersaglio. Io mi limito ad assumere brandy d’annata. Non in vena. Per ora…

Personalmente, non avendo altra attività fallimentare sottomano, ho riscoperto la gioia di scrivere. È pur sempre una cura. Ma dovrò smetterla. Non posso continuare, a scapito dei miei più cari amici. Non voglio perderli.

Gianni Monduzzi

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