RACCONTI DALLA QUARANTENA #30 – LA SCUOLA EMANCIPATA

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Circa la scuola, la ministra Azzolina ha parlato chiaro: data l’emergenza coronavirus, gli scolari saranno tutti promossi. Tranne quelli bocciati. Che però saranno introvabili, per motivi di privacy.

Gli esami di maturità si faranno in modo serio. I professori saranno accigliati, nemmeno un sorriso, anche perché dover promuovere tutti, non li metterà di buon umore.

Niente sei politico. Quello semmai è riservato alla ministra Azzolina. Sarà permesso il sette o l’otto politico, in deroga.  Queste eccezioni saranno chiarite con successiva ordinanza, sentito il parere del MES.

La maturità si farà “in presenza” del candidato. Qualora il candidato fosse assente, si prenderà un bidello come sostituto.

Come si fa per la revisione delle auto fuori norma: il meccanico ne usa un’altra come controfigura.

Ma l’esame va fatto, è una performance cui non possiamo rinunciare.

Senza l’esame di maturità il mondo non sarebbe più lo stesso. Giovani immaturi bivaccherebbero per le strade assorti nei loro telefonini. Vestirebbero pantaloni pieni di buchi. Passerebbero le giornate con i videogiochi.

La scuola online si è rivelata un successo. Dunque, gli edifici scolastici potrebbero essere convertiti per usi diversi. Ad esempio, come carceri per detenuti in semilibertà. Una destinazione d’uso compatibile, dato la loro fatiscenza.

Stando in casa loro, gli alunni potranno seguire comodamente le lezioni in pantofole, senza uscire a prendere freddo, e tutta la famiglia si troverebbe unita, nel dare suggerimenti al figliolo interrogato, stando nascosta dietro gli armadi.

Le lezioni seguite nel dormiveglia hanno dato risultati inattesi: le medie dei voti si sono alzate parecchio. Di questo va dato merito alle mamme e soprattutto a Wikipedia, che non è mai stata consultata così tanto, in orario scolastico…

Anche i professori hanno avuto l’opportunità di aggiornarsi sulle nuove tecnologie. Ora sanno cos’è una videochiamata, e hanno finalmente imparato a usare la telecamera del telefonino.

Con l’assistenza degli scolari.

Si è risparmiato su vari fronti: sul riscaldamento delle aule scolastiche, sui biglietti dei bus… anche i bidelli hanno avuto i loro vantaggi, realizzando il loro sogno inconfessato di non fare niente del tutto.

I ragazzi hanno smesso di fumare nei bagni, di rimbambirsi dietro le curve delle loro compagne, di darsi malati per nulla. Se vuoi darti assente, basta staccare la videochiamata… si sa che ogni tanto il campo non prende.

In conclusione: la scuola si è modernizzata, senza volerlo. Non è più la stessa.

Di questo passo, alla lunga, si metterà in pari coi tempi.

Basteranno altre due o tre pandemie…

Gianni Monduzzi

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