Categoria: Cercando Dio

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E se questa separazione tra scienza e religione fosse dovuta a un fatto tecnico? Ossia alla limitatezza del nostro comprendonio? Concepire Dio scientificamente è certamente al di sopra delle nostre forze. Richiede molta più intelligenza di quella che ha la specie umana attualmente. Oserei dire, che la specie umana possa avere mai.

Ma con la mutazione dell’uomo in una nuova specie, un domani chissà che non ci si riesca. Chi l’ha detto che l’homo sapiens sia il punto d’ arrivo dell’evoluzione biologica? Il Vecchio Testamento? Ah, bene! Allora possiamo star tranquilli…

Magari la mutazione genetica invece è già al lavoro: basta osservare i nostri figli alle prese col computer… rispetto a loro sembriamo fossili viventi, dal punto di vista tecnologico!

Religione e Scienza sono due modi diversi di affrontare la ricerca della Verità. La prima è un’intuizione che tira dritta verso un bersaglio ambizioso, spesso senza averne i mezzi; la seconda un modo lento, rigoroso e geniale per arrivare al dunque. Dalla telepatia ai telefonini: per giungere alla trasmissione del pensiero passando dal sistema magico a quello tecnologico c’è voluto molto progresso.

Mi piace pensare a una completa fusione della scienza con la religione… com’è stato in principio, tanti secoli fa. Solo che allora eravamo nel vaneggiamento, nella proiezione del desiderio… e ora, a che punto saremo?

Forse l’unico che può capire “scientificamente” il Creato, allo stato attuale, è solo il Creatore… però, un bel giorno, se finalmente riuscissimo a unirci con Lui, come si diceva, ci capiremmo qualcosa pure noi… intanto cerchiamo di metterci dunque sulla strada giusta! Anche se tutto quanto abbiamo intorno pare voglia soltanto confonderci…

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Dio appartiene alla categoria dei sentimenti: impalpabile e forte, invisibile e presente! Puoi desiderarlo, crederci, adorarlo, scommetterci, ma quanto a vederlo… un libro non basta!

C’è chi ci ha dedicato la vita intera a questa impresa. Eremiti segregati in luoghi inospitali. Altruisti totali spogliatisi di tutto. Filantropi accaniti. Astinenti sessuali. Anoressici.

Quanti hanno rinunciato a una vita decente, secondo i nostri parametri comuni, per raggiungere lo stato di grazia necessaria all’Illuminazione! E in quanti l’hanno poi trovata?

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Se cerchiamo onestamente la via dello Spirito, e vogliamo provare a capirci qualcosa nel fitto mistero che è la nostra vita, andiamo a scuola dai Santi, non dai chierici e dalle loro cerimonie. Chiediamo la via della Spiritualità a chi l’ha raggiunta, mica a chi la predica.

Tutte le religioni divergono tra loro più nella forma che nella sostanza. Zeppe come sono di dogmi arcaici e assurde liturgie accumulatesi nei secoli, con la pretesa di essere depositarie di verità immutabili. Partono da una Grande Verità Rivelata, ma finiscono per aggiungere tutto un armamentario di affermazioni inaccettabili, diventando indigeste.

Le religioni sono nate da Santi, Profeti e Avatar, quindi la loro origine è degna di rispetto. È stato poi, nei secoli, che si è compiuto il guasto: certe metafore sono state prese alla lettera dagli uomini di chiesa, i quali le hanno fossilizzate in camicie di forza indiscutibili.

Sappiamo come il passaparola stravolga ogni messaggio. Figuriamoci nei millenni e su materie così delicate, per non parlare della inattendibilità dei media a quei tempi!

Quando mai Santi e Profeti hanno pensato di fondare religioni? Ci hanno pensato nei secoli i seguaci, i professionisti del culto, gli auto-designati “custodi del Verbo autorizzati”. Cosa è rimasto, infine, del messaggio originale, con tutte quelle erudite, bellicose distinzioni?

Invece, mistici e santi di ogni fede concordano quasi su tutto, salvo poche sfumature. E spesso sono in forte contrasto coi sacerdoti patentati e soprattutto con le loro alte gerarchie.

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Se le dottrine e i cerimoniali religiosi ci appaiono sospetti, con tutte quelle liturgie che celano sete di potere pretaiolo, possiamo tentare una via laica per cercare un contatto diretto con Dio, evitando le intromissioni dei professionisti del culto.

Dopotutto, è la strada percorsa da mistici e asceti. Quindi ci sono illustri precedenti. Senza voler fare paragoni presuntuosi, cerchiamo la nostra verità, sinceramente. Mica è blasfemo porsi obiettivi eccezionali. Nella nostra vita quotidiana, con i nostri mezzi, proviamo ad affrontare impavidi la più grande e difficile delle ricerche: quella dell’Assoluta Verità.

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È necessario ridimensionare l’arroganza del proprio cervello. Non bisogna metterlo a tacere del tutto, ma imparare a usarlo in modo intuitivo, perché col ragionamento logico non si arriva all’Illuminazione. È come con l’amore. Serve a poco ragionarci su. Bisogna sentirlo.

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Dobbiamo affinare la nostra sensibilità verso ogni avvenimento che ha qualcosa di strano, inusuale… e valorizzare le persone “angeliche” che abbiamo intorno a noi e che magari non abbiamo mai focalizzato.

Circondiamoci di persone con i nostri stessi obiettivi e facciamo squadra con loro, per un risultato comune. Ciascuno di noi non è solo a questo mondo, non è solo a farsi domande a cui è così difficile dare una risposta. Abbiamo tanti compagni di avventura e alcuni sono nostri affini in modo così speciale da poterli definire “anime gemelle”.

Non parliamo di romanticismi o sdolcinature amorose. Ma di persone che condividono i nostri stessi valori, speranze, bontà d’animo, sincero desiderio di capire… e allora viviamola insieme, questa vita, stretti l’uno con l’altro. Scambiandoci le idee. Formiamo una catena umana a difesa dell’amore e della fratellanza.

Ad arricchire il mondo spirituale, oltre a noi umani, che saremmo entità al primo stadio di evoluzione cosciente, in risalita verso il mondo spirituale, ci sarebbero dunque gli Avatar, spiriti elevati scesi in questo mondo per darci soccorso, e gli Angeli: spiriti che non si sono mai incarnati, ma che ci assisterebbero dal loro stato metafisico. E Dio sa quanto ce ne sia bisogno!

Però, che ricchezza, nel campo della Trascendenza! Peccato che, nonostante tutto, ci sia così tanta miseria e sofferenza sulla terra… il Bene non regna sovrano assoluto, mi pare. Che ci sia dunque battaglia anche nell’aldilà? Temo proprio di sì. Dovremo riparlarne.

La grande sfida della fede è saper cogliere i tanti sottili segnali che ci giungono dal mondo dello Spirito senza pretendere che tutti i conti tornino, in perfetta coerenza. Che ogni tassello vada al posto voluto. Dobbiamo convivere con contraddizioni e fatti inconciliabili.

La Verità è dunque una specie di spirale aperta, una ricerca senza fine, non un perfetto cerchio chiuso, come vorremmo… lo abbiamo detto sin dall’inizio. E qui bisogna fermare il ragionamento, prima di impazzire.

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