RACCONTI DALLA QUARANTENA #27 – ANATOMIA DI UN VIRUS

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Dobbiamo studiare il Coronavirus, come si fa col nemico, se vogliamo annientarlo. Per conoscerlo meglio, proviamo a vedere le cose dal suo punto di vista.

Il virus è un primo affacciarsi della materia alla vita. Non siamo poi tanto diversi, noi. Siamo più complicati, ma veniamo comunque da questo pianeta. Se vai nel sottile, siamo fatti di molecole organiche, come lui.

Lui non ha ancora una coscienza… addirittura non può neppure definirsi “vivo” perché non possiede nemmeno un DNA. È un esperimento dell’albero della vita.

Corrisponde pressappoco a un pezzo incompleto di una nostra cellula. È un tipo semplice, che però tira dritto, senza tanti giri di frase, come tutti gli ignoranti, alla Donald Trump…

Il virus ci sta antipatico perché, per vivere, deve appoggiarsi a noi, alle nostre cellule. Talvolta esagera e ci ammazza. È capitato anche ai nostri fratelli d’Oltralpe.

Sul nostro pianeta lo sport preferito è sopraffarsi, gli uni con gli altri. È la selezione naturale. Qui funziona così. Non è come in paradiso, che ci si fa gli inchini, tra esseri di stati evolutivi diversi.

Qui si combatte per non soccombere, lo fanno tutte le specie. Ci si deve affermare sugli altri. Come ad Harvard.

In un certo senso, il virus si nutre di noi… questo stronzo… ma noi non facciamo molto di diverso con polli, maiali e fragole. Ci nutriamo della terra e dei suoi derivati. Per tirare avanti, si fa così.

Noi ci riproduciamo in modo lussurioso, creativo e bizzarro. In modo spettacolare. Ci si fanno su anche dei film. Ma ci riproduciamo anche noi, come tentano di fare i virus, e non andiamo tanto per il sottile, quando ci tocca.

Noi vinceremo sui virus, è sempre stato così. Noi siamo più complicati e vinceremo… In realtà finiremo per convivere con loro, saremo costretti a farlo, come noi Italiani in Europa.

Gianni Monduzzi

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