RACCONTI DALLA QUARANTENA #26 – PIOVONO I SOLDI…

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PIOVONO I SOLDI…

Il governo ha stanziato miliardi per la ripresa. Miliardi infiniti. Soldi della divisa di chi non ne ha: ovvero, debiti.

Da dove verranno le coperture? Dalla BCE? No, che non lo fa, per non offendere i padroni tedeschi e i loro paggi olandesi. Non verranno nemmeno dalla Comunità Europea, quella non può stampare soldi, solo debiti!

Insomma, nessuno ha visto un euro. Però è stata un’operazione psicologica che ci ha messo di buon umore, ci ha fatto sentire opulenti, per un attimo, senza che lo stato abbia speso nulla.

Raddoppio della cassa integrazione, ristoro degli affitti al 60%… contributo per opere di riqualificazione energetica al 110%! Fai i lavori gratis e ci guadagni pure… salvo il fatto che non li incasserai mai…

Puoi cedere, infatti, il credito fiscale ad altri… ma chi ha più delle tasse da pagare? Siamo tutti a credito d’imposta: non abbiamo utili! Ci rimbalzeremo crediti contro crediti, debiti contro debiti: saldo euro zero in cassa, che è vuota.

Soldi per tutti, soldi che non ci sono, che cadono dal cielo, una manna… E gli Italiani guardano in su, ma non vedono cadere una foglia di carta filigranata… In lontananza, solo il canto delle Valchirie, che in coro tuonano: Nein!

…E ARRIVANO I SOCCORSI!

Nel frattempo, tutto il mondo è venuto in soccorso all’Italia, ognuno a modo suo: i russi dandoci respiratori guasti, i cinesi con mascherine taroccate, i tedeschi indecisi se allungarci una partita di clorochina al luppolo, scaduta.

Anche gli olandesi, in un sussulto di umanità, ci hanno donato un container di tulipani appassiti, per i nostri cari, vittime del coronavirus.

I francesi forse ci sbologneranno le etichette, “made in France”, che volevano appiccicare sopra i nostri prodotti. I prodotti non li abbiamo potuti fare, stando chiusi in casa, dunque le etichette gli saranno rimaste.

Quando torneremo alla vita, in effetti, ne avremmo bisogno delle etichette francesi! Non siamo più abituati a usare la nostra roba senza la “griffe”. Sarebbe una caduta di stile, vero, monsieur Arnault?

Gianni Monduzzi

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