La gloria? Non ho tempo

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Se ti venisse mai la tentazione di fare il leader politico o l’imprenditore d’assalto o la rock star o il conduttore TV, dovresti inserire una lontana premeditazione nel corso della tua libera esistenza. In pratica, dovresti riscrivere tutti i tuoi ricordi, inzuppandoli di impegni e doveri: un’agenda infinita, di cui essere stato il servitore.
No, non credi ne valesse la pena. Dunque, ti accomodi in poltrona, davanti a un buon libro e ti contenti di essere leader di te stesso, conduttore unico del tuo tempo privato, star di un bizzarro “Grande Fratello” che definiamo “Vita”.
Esci nel silenzio della sera ad ascoltare il rumore dei tuoi passi. C’è fin troppa serenità che fa eco sotto i portici.
Arrivi in piazza. C’è un comizio. Un concerto. Un set televisivo. Troppe luci per non abbarbagliarti un istante. Troppi applausi per non pensare se…
No, basta aspettare: tra due ore farà di nuovo silenzio.
E aspetti: dopo il trambusto, la notte torna padrona della piazza. Non c’è più nessuno sul podio deserto a inebriarsi delle vibrazioni d’illusione. Ti guardi intorno. C’è ancora nell’aria l’alito dei sogni. Sorridi e sali sul palco a fare la tua arringa solitaria:
“Siamo qui riuniti, noi nessuno, per dirci in silenzio che siamo transitati, poche ore prima o poco dopo, sul podio dei grandi. I grandi illusi, quelli che hanno tutto dedicato al nulla. Noi che del nulla siamo i protagonisti. Loro non sanno di aver giocato in casa nostra”.
Sale un applauso silenzioso dal deserto della piazza buia.

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