RACCONTI DALLA QUARANTENA #18 – USCIRE? CHE PAURA

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Domani potrei uscire… ho detto “potrei”? E’ finita la quarantena: POSSO farlo… perché il condizionale?  Il fatto è che non sono sicuro di farlo perché ho capito che ormai mi sono abituato, sto bene così, in questo mondo sospeso, nel mio nido, di più, come dentro l’uovo… un confortevole mondo virtuale, una specie di anticipazione del paradiso.

Probabilmente anche in paradiso ci si annoierà. Con tutta quella gente Pia che facevo tanta fatica a sopportare In terra… magari ci sarà anche quella bigotta della mia professoressa di latino…

Che purtroppo è morta, ma non per mano mia… comincio a temere che il paradiso non me lo passeranno… ma forse è meglio così: ci troverò tutti i miei amici, in purgatorio.

Scusate la digressione ultraterrena, ma ormai ci siamo un po’ nell’aldilà… guardiamo il mondo come fosse un film, le vecchie foto, i documentari di quando si viveva, danzando in aereo da un continente all’altro… il mondo reale ormai è diventato un ologramma… chissà se tornerà a essere lui “la realtà”?

Lo ricorderemo con nostalgia come una sospensione del tempo… un pendolo fermo, nell’eternità. Un mondo virtuale ovattato, e fuori le promesse di grandi sciagure economiche.

Siamo come dentro la città di Costantinopoli quando era assediata dai turchi… loro banchettavano alla vita… ma sapevano bene cosa li attendeva… a noi forse andrà meglio: avremo solo da combattere Virus, Tedeschi, Nordici, Cinesi…  Turchi forse no. È già qualcosa.

Niente aereo, treno, pullman… al massimo andrò a Montequestiolo, travestito da cinghiale, per sentirmi libero di scorrazzare tra i castagneti, al sicuro dalla polizia… sperando di non incontrare un bracconiere.

Niente seconde case o soggiorni al mare. Dobbiamo tenerci con le orecchie basse. Il virus colpisce gli allegroni, si è visto con Boris Johnson e Zingaretti, che se lo sono beccato.

E poi ce li ricorderemo questi giorni come meravigliosi: questo conferma quanto sia bugiarda la memoria… o forse no?

Gianni Monduzzi

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